Un’esigenza

Il mondo che cambia, la società che si evolve, la crisi della famiglia e dei modelli etici interpellano la comunità cristiana a ripensare la proposta di trasmissione della fede e di annuncio e testimonianza del Vangelo.

Se finora, infatti, i bambini e i ragazzi arrivavano al “catechismo” da ambienti tradizionalmente e segnatamente cristiani e il compito dei catechisti era sostanzialmente quello di insegnare la “dottrina”, come supporto alla formazione che avveniva già nelle famiglie, adesso non è più così.

Del resto, la situazione generale di allontanamento dalla Chiesa, il diffuso disinteresse verso la fede e l’impostazione troppo scolastica della catechesi esigono un serio cambiamento di direzione.

Un orientamento

Il Concilio Vaticano II, dando voce all’esigenza di ripensare e ridire la fede in un rapporto dialogico con il mondo contemporaneo e con le sfide che questo rivolge alla Chiesa, ha gettato i primi semi del cambiamento. Negli anni successivi al Concilio questa istanza è stata accolta con interesse e impegno dai Vescovi italiani, i quali da allora hanno dato diverse indicazioni alle diocesi e alle parrocchie per il ripensamento della formazione cristiana sia dei piccoli sia degli adulti.

Tali indicazioni orientano innanzitutto a riscoprire il senso e il valore iniziatico del Battesimo, della Confermazione e dell’Eucaristia. Questi tre sacramenti, infatti, nella loro essenziale unità anche quando sono celebrati separatamente, introducono nel mistero di Dio e della Chiesa, attraverso un inserimento progressivo che si compie nella liturgia, si attua nella carità, si vive nella comunità e si trasmette con la testimonianza.

Condizioni essenziali di questa iniziazione sono, pertanto, l’evangelizzazione in forma di annuncio e di catechesi, l’esperienza comunitaria in famiglia e in parrocchia, l’esercizio della carità verso i bisognosi nel corpo e nello spirito, la celebrazione del mistero di Cristo nei sacramenti e nell’anno liturgico.

Un ripensamento

Alla luce di questa acquisizione di fondo, emergono alcuni punti deboli del tradizionale “catechismo” inteso come sommario della dottrina cristiana, che nel mutato contesto sociale ed ecclesiale di oggi devono urgentemente essere ripensati.

I passi da compiere sono almeno sei e richiedono un radicale rinnovamento del pensiero e della prassi:

  1. il “catechismo” non si può considerare come un percorso formativo compiuto che prepara ai sacramenti, ma piuttosto deve aprire un percorso esistenziale di introduzione alla fede, in vista di una crescita che continua tutta la vita;
  2. questo percorso non si può ridurre alla conoscenza di concetti teologici da credere e di norme morali da osservare, ma deve costituire una sorta di accompagnamento graduale a scoprire e vivere la fede della comunità adulta;
  3. questo accompagnamento non si può limitare all’annuncio, ma si deve estendere alla pratica della vita cristiana, mediante la celebrazione liturgica, l’inserimento nella comunità e l’esercizio della carità;
  4. questa pratica non può essere lasciata all’iniziativa e all’opera personale del catechista, ma è affidata alla Chiesa, che sussiste nelle chiese particolari (le diocesi) e nelle singole comunità che vivono al loro interno (le parrocchie), con i rispettivi ruoli, carismi e ministeri;
  5. questo affidamento alla Chiesa non si deve intendere come una delega alla parrocchia o al gruppo, ma deve interessare in primo luogo la Famiglia, che è la prima responsabile dell’educazione e della formazione dei figli e che, insieme alle altre famiglie del territorio, costituisce il tessuto stesso della comunità ecclesiale;
  6. la Famiglia non si deve sentire costretta a “iscrivere i figli al catechismo”, sia per consuetudine sia per conformità, ma si deve sentire interpellata a compiere liberamente una scelta di fede consapevole e coerente, sentendosi in sinergia con la comunità cristiana e offrendo ai figli il primo esempio di santità e di giustizia in casa e nella società.

Una proposta

L’unità pastorale propone un itinerario di fede per bambini e ragazzi articolato in quattro “tappe” o “tempi”.

Ogni tappa comprende più di una fascia di età, in modo che i gruppi siano più eterogenei e si rinnovino ogni anno, con i bambini/ragazzi più piccoli che arrivano e quelli più grandi che passano alla tappa successiva.
Questo accorgimento serve innanzitutto per educare i bambini/ragazzi sia allo spirito di gruppo sia al fenomeno della mobilità, così da abituarli a conciliare queste due modalità del vivere sociale ed ecclesiale con le quali, crescendo, dovranno sempre più fare i conti.
È funzionale, inoltre, all’attivazione e allo sviluppo di dinamiche tipicamente comunitarie, poiché stimola i bambini/ragazzi a rimettersi ogni volta in discussione e ad assumere ruoli e attitudini complementari all’interno del gruppo. Se il primo anno, infatti, sono i più piccoli che devono essere accolti e integrati, l’anno successivo sono i più grandi che devono accogliere e integrare a loro volta. Passando alla tappa successiva, poi, devono ripetere questa duplice esperienza, esercitandosi alla circolarità dei rapporti e alla reciprocità della responsabilità.
L’articolazione del percorso in tappe, infine, serve a esprimere meglio la logica dell’organicità e della progressività del cammino, che le consegne (all’inizio di ogni tappa) e le celebrazioni (nel passaggio alla tappa successiva), così come gli obiettivi e i contenuti specifici, mettono ancora più in risalto.

La suddivisione in tappe [a partire dall’anno liturgico-pastorale 2024/2025] è attiva dall’Avvento al Tempo Pasquale incluso, mentre nella seconda parte del Tempo Ordinario, dal GrEst alla ripresa delle attività dopo la pausa estiva e fino all’inizio del nuovo anno liturgico-pastorale, i bambini e i ragazzi vivono più liberamente l’esperienza comunitaria attraverso dinamiche di gruppo appositamente predisposte.
La domenica di Cristo Re dell’universo è dedicata all’ACCOGLIENZA dei nuovi e ai PASSAGGI alle tappe successive.
Le quattro domeniche di Avvento sono dedicate alle CONSEGNE: il Credo (riconsegna) alla 4ª tappa, la prima domenica; il Padre nostro e le Beatitudini alla 3ª tappa, la seconda domenica; il Credo e i Comandamenti alla 2ª tappa, la terza domenica; i Vangeli alla 1ª tappa, la quarta domenica.
Durante le domeniche di Quaresima si celebrano i RITI: il rito dell’ammissione all’approfondimento della fede per chi ha concluso la 1ª tappa, la seconda domenica; il rito dell’elezione al completamento dell’iniziazione per chi concluderà la 4ª tappa, la terza domenica; il rito della purificazione e dell’illuminazione per chi concluderà la 2ª tappa, la quarta domenica; la celebrazione della Penitenza (prima confessione) per chi concluderà la 3ª tappa, la quinta domenica.
Intorno alla solennità di Pentecoste ha luogo il COMPLETAMENTO DELL’INIZIAZIONE con l’amministrazione della Confermazione e l’ammissione all’Eucaristia, per chi conclude l’itinerario.
Questi ritmi aiutano a sganciarsi dalla mentalità e dalla tempistica scolastiche e ad assumere la logica del cammino di fede scandito dai tempi dell’anno liturgico.

Alla fine del percorso, dopo il completamento dell’iniziazione, è prevista una fase ulteriore per accompagnare i giovani nei primi passi della vita cristiana adulta. È assolutamente libera, perché deve essere il frutto di una scelta personale e di un desiderio autentico. Vi si può accedere sia immediatamente dopo la celebrazione dei sacramenti sia più avanti, secondo le evenienze e le esigenze di ognuno.

1ª tappa (5-7 anni)
scuola dell’infanzia – II elementare
TEMPO DELL’INCONTRO E DELL’ACCOGLIENZA
Ai bambini che cominciano l’itinerario si offre una prima introduzione alla fede, alla preghiera e alla vita comunitaria. La proposta formativa, attraverso il gioco e il racconto, è orientata a un primo incontro con Gesù, che ci mostra il volto del Padre e ci fa riconoscere gli altri come fratelli, all’interno della grande famiglia che è la Chiesa e l’umanità intera.
Obiettivo
: prima evangelizzazione e maturazione progressiva del senso di appartenenza al gruppo e alla comunità.
Contenuti: la vita di Gesù e dei santi.
Consegna: Vangeli.
Celebrazione: Rito dell’ammissione all’approfondimento della fede.
Catechisti e accompagnatori: Di Francesco Alfonsina – Susinno Aurelia – D’Anna Michele – Vaccarello Martina – Ferlisi Francesco.
Incontro settimanale: giovedì dalle 17.00 alle 18.00 • salone della B.M.V. del Carmelo.

2ª tappa (7-9 anni)
III – IV elementare
TEMPO DELL’ASCOLTO E DEL DISCEPOLATO
Dall’incontro con Cristo, vissuto nella Chiesa e maturato nell’esistenza personale e comunitaria, scaturisce il bisogno di mettersi in ascolto e diventare discepoli. Confrontandosi con le grandi figure dell’Antico e del Nuovo Testamento, i bambini sono aiutati a sentirsi parte della storia della salvezza, ad approfondire il loro rapporto con Dio e a formulare la loro professione di fede.
Obiettivo
: inserimento nella storia della salvezza e professione di fede in Dio salvatore e creatore.
Contenuti: il cammino di Israele tra storia e profezia e quello dei discepoli alla sequela di Cristo.
Consegna: Credo [A] – Comandamenti [B].
Celebrazione: Rito della purificazione e dell’illuminazione.
Catechisti e accompagnatori: Alfano Lina – Anselmo Giusy – Lauricella Geri – Castellana Celestina – Lentini Sofia – Moncada Silvia.
Incontro settimanale: sabato dalle 15.30 alle 16.30 • salone della B.M.V. del Carmelo.

3ª tappa (9-11 anni)
V elementare – I media
TEMPO DELLA CONVERSIONE E DELL’ALLEANZA
Rileggendo la propria vita alla luce della rivelazione, i ragazzi sono accompagnati a capire il valore dell’esame di coscienza, per rifiutare volontariamente il male e scegliere consapevolmente il bene. L’esperienza della misericordia, ricevuta da Dio e condivisa con gli altri, diventa così esigenza di conversione e desiderio di alleanza, che sono le condizioni per dare compimento al proprio battesimo.
Obiettivo: esperienza dell’amore di Dio come dono e come perdono ed esigenza di camminare in una vita nuova.
Contenuti: l’annuncio della misericordia nella Sacra Scrittura e nella vita della Chiesa.
Consegna: Padre nostro [A] – Beatitudini [B].
Celebrazione: Riconciliazione (Prima Confessione).
Catechisti e accompagnatori: Di Falco Salvatore – Pitrone Virna – Domina Anna – Bosco Simona – Ragusa Maria Giovanna – Volpe Maria – Dispensa Sofia – Napoli Angela.
Incontro settimanale: sabato dalle 17.00 alle 18.00 • salone della B.M.V. del Carmelo.

4ª tappa (11-13 anni)
II – III media
TEMPO DELLA SCELTA E DEL COMPIMENTO
La preparazione immediata al completamento dell’iniziazione prevede che i passaggi precedenti confluiscano in un rapporto sempre più profondo con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, vissuto all’interno della Chiesa e rivolto al mondo. I ragazzi sono pertanto invitati a ripensare la propria esistenza sul modello dell’«uomo nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, a immagine di Colui che lo ha creato» (Col 3,10).
Obiettivo
: approfondimento della fede trinitaria, dell’appartenenza ecclesiale e della vita nuova nello Spirito.
Contenuti: la crescita del credente all’interno della comunità cristiana negli Atti degli Apostoli e nelle Lettere.
Consegna: Credo (riconsegna) [A].
Celebrazione: Confermazione – Eucaristia.
Catechisti e accompagnatori: Consiglio Martina – Consiglio Claudia – Sanfilippo Alessandra – Di Rosa Carlotta – Pace Gabriele.
Incontro settimanale: sabato dalle 17.00 alle 18.00 • salone della B.M.V. del Carmelo.

Inserimento nella comunità adulta
Dopo il completamento dell’iniziazione
TEMPO DEL DISCERNIMENTO E DELLA MISSIONE
Questo “tempo supplementare” costituisce la fase delicatissima della transizione dal completamento dell’iniziazione all’inserimento maturo e responsabile nella vita della comunità cristiana e dura da un minimo di un anno, per consentire un periodo sufficiente di “tirocinio”, a un massimo di due anni, perché sia chiaro che non si tratta di una collocazione definitiva.

Attraverso un confronto più ravvicinato con la comunità adulta, e soprattutto con giovani e meno giovani che vivono esperienze di cammino nei gruppi parrocchiali e diocesani, i giovani sono aiutati a scoprire la loro vocazione, a trovare il loro posto nella Chiesa e ad affacciarsi al mondo sociale, professionale e lavorativo secondo uno stile evangelico e una coscienza ecclesiale.
Il ruolo della famiglia passa volutamente in secondo piano per focalizzare l’attenzione sulla responsabilità personale, pur restando chiaro il legame e necessario il riferimento ai genitori e all’intero nucleo familiare.

Richiesta di ammissione

Per le nuove richieste di ammissione è necessario che i genitori si incontrino con il parroco, chiedendo un appuntamento al n. 349.8411525. Chi invece ha già cominciato  l’itinerario lo scorso anno basta che confermi l’adesione, anche con un semplice SMS.

Modulistica

  1. Autorizzazione all’uscita autonoma di minore (scarica)
  2. Delega per il prelievo di minore da parte di altre persone maggiorenni (scarica)

Strumenti

  1. Riti di accoglienza, ammissione e passaggio (scarica)